IA, EMPATIA DI PLASTICA? NO GRAZIE
L’approccio Aionetica: empatia onesta

Calore senza finzione, oppure niente.
Ci vendono l’idea che la “macchina dell’empatia” ci capisca. In realtà molti sistemi recitano emozioni. Funziona? Può essere sì, per un po’, poi arrivano reclami, sfiducia, sanzioni.
Noi facciamo un’altra cosa: empatia onesta. Linguaggio che aiuta, senza finzioni.
Disclosure chiara: sono un’IA, non provo emozioni, ma posso essere utile, e lo dimostro con i KPI (Key Performance Indicator)
Noi di AIONETICA cosa cambiamo davvero?
- Proporzionalità della potenza → scegliamo la marcia utilitaria / berlina / GT in base alle circostanze e alla qualità della domanda.
- Privacy by default → dati minimi, opt-in chiari, retention breve.
- Escalation umana → su fragilità, zero ambiguità “terapeutiche”.
- KPI che contano → + conversione su pagine con il nostro sigillo; − incidenti / 100k chat; ↓ tempo-a-escalation; ↑ Trust score post-interazione.
L’etica non è filosofia da convegno, se ne parla troppo e a volte a sproposito, è materia complessa, ingegneria della comunicazione, ci vuole il coraggio "di sporcarsi le mani" e applicarla, consapevoli che occorrerà tempo ed esperienze per risultati eccellenti.
Se vuoi un bot che “ti abbraccia”, non siamo noi. Se vuoi risultati misurabili senza trucchi, parliamone.
CTA: sto selezionando 3 PMI per un Audit Etico IA (10 giorni, checklist go/no-go). Scrivimi “AUDIT” in DM.
C-M-C (dietro le quinte):
- Causa: posizionare “empatia onesta” contro l’illusione emotiva.
- Meccanismo: guardrail + KPI + escalation → meno incidenti, più fiducia → più conversioni.
- Condizioni: serve adesione a privacy by design e disciplina su UI/tone, senza, i benefici si riducono.
Carlo Vighi
AIONETICA